Billy Budd - Teatro Carlo Felice web Tv

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Venerdì 17 Aprile 2015 ore 20.30
inizio diretta ore 20.00
Friday, April 17, 2015 - h 6:00 PM (in GMT)





Opera in quattro atti 
di Benjamin Britten
ispirata al racconto 
di Herman Melville
su un libretto di 
E. M. Forster e di Eric Crozier



Direttore Andrea Battistoni

Regia Davide Livermore

Scene Tiziano Santi

Luci Andrea Anfossi

Assistente alla regia Alessandra Premoli

Allestimento Teatro Regio di Torino

Orchestra Teatro Carlo Felice

Coro Teatro Carlo Felice

Maestro del Coro Pablo Assante

Coro Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona

Maestro del Coro Giovanni Andreoli

Coro di voci bianche Teatro Carlo Felice

Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini

Cast 

Billy Budd Phillip Addis
Edward Fairfax Vere - capitano Alan Oke
John Claggart - maestro d'armi Graeme Broadbent
Mr. Redburn - primo tenente Christopher Robertson
Mr. Flint - ufficiale di navigazione Mansoo Kim
Ratcliffe - tenente Simon Lim
Red Whiskers - marinaio arruolato a forza Marcello Nardis
Donald - marinaio Daniele Piscopo
Dansker - un vecchio marinaio John Paul Huckle
Un novizio Alessandro Fantoni
Squeak - caporale d'armi Matteo Macchioni
Nostromo Claudio Ottino
Primo ufficiale Roberto Maietta
Secondo ufficiale Davide Mura
Gabbiere di maestra Naoyuki Okada
Amico del novizio Ricardo Crampton
Arthur Jones Alessio Bianchini
Un marinaio Matteo Armanino
Ufficiale cannoniere Loris Purpura
Voci Bianche
Emma Bez - Filippo Bogdanovic - Arianna Cascone - Matilde Di Pietro - Laila Farag - Chiara Gentile - Benedetta Grimaldi - 
Irene Stolfo - Maria Tortorelli

Il racconto Billy Budd, Sailor di Herman Meliville, del 1891, sembra stato scritto apposta per essere messo in musica, in futuro, da Benjamin Britten: la lotta tra bene e male, le passioni nascoste che trovano sfogo solo nella violenza proprio perché represse, l’innocente vittima sacrificale, come un nuovo Cristo, dell’ingiustizia degli uomini, la fatica di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni, il rimorso di chi non è cattivo, ma non abbastanza forte per agire secondo giustizia. 
 
Il tutto circondato ancora una volta dal mare, come in Peter Grimes, allegoria della solitudine a cui è condannato l’universo esclusivamente maschile dei marinai de “L’Indomabile”, il vascello inglese su cui, nel 1797, si svolgono i fatti rievocati anni dopo dal capitano Vere. La storia di Billy Budd, giovane e timido marinaio impiccato dall’equipaggio per aver ucciso il malvagio maestro d’armi Claggart, che aveva macchinato per accusare ingiustamente Billy – di cui era geloso, ma da cui era anche attratto – di complotto, riassume in sé l’intera concezione teatrale di Britten: l’opera lirica come missione etica, morale, che ha il dovere di rappresentare la sconfitta dei puri davanti a chi è senza scrupoli e la sopravvivenza grigia di chi non si sa schierare (il capitano Vere).
La musica rifiuta ogni enfasi, ogni retorica, che finirebbe per falsificare il senso profondo di ciò che accade sulla scena: il registro scelto è quello dell’inquietudine, dello scavo interiore, ottenuto facendo tesoro dell’esperienza del teatro espressionista (quello di Berg in particolare) e aprendo il linguaggio armonico all’ambiguità tonale, riflesso sonoro dell’ambiguità morale che domina a bordo de “L’Indomabile”.  
La prima assoluta dell’opera (il cui libretto è di uno scrittore del valore di Edward Morgan Forster, coadiuvato da Eric Crozier), al Covent Garden di Londra il 1 dicembre 1951, fu salutata come un evento: Britten veniva consacrato definitivamente come il più grande compositore inglese dopo Purcell.
Il Carlo Felice presenta Billly Budd nell’allestimento del Teatro Regio di Torino, con la regia di Davide Livermore, incentrata sulla sfida tecnica di non ricostruire una nave in scena, ma di trasformare in un vascello i ponti mobili e le strutture dello stesso palcoscenico.             

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