Simon Boccanegra - Teatro Carlo Felice web Tv

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Giovedì 22 Ottobre 2015 ore 20.30
inizio diretta ore 20.10

Thursday, 22th October , h 8.10 p.m. 

(6.10 p.m. in gmt)

Sabato 31 Ottobre 2015 ore 15.30

Saturday, 31th October, h 3.10 p.m.

(2.10 p.m. in gmt)



Melodramma in un prologo 
e tre atti su libretto di 
Francesco Maria Piave 
con aggiunte e modifiche di 
Arrigo Boito 
dal dramma Simón Bocanegra 
di Antonio García Gutiérrez
Musica di Giuseppe Verdi


Direttore d'orchestra Stefano Ranzani 

Regia e scene Andrea De Rosa 

Costumi Alessandro Lai 

Light e video designer Pasquale Mari 

Orchestra Teatro Carlo Felice 

Coro Teatro Carlo Felice 

Maestro del Coro Pablo Assante 

Una coproduzione 

Fondazione Teatro La Fenice  

Fondazione Teatro Carlo Felice

Cast 22 ottobre

Simon Boccanegra Franco Vassallo 
 Amelia Barbara Frittoli 
 Gabriele Adorno Gianluca Terranova 
 Fiesco Marco Spotti 
 Paolo Albiani Gianfranco Montresor 
 Pietro John Paul Huckle 
 Un capitano Giampiero De Paoli 
 Un'ancella di Amelia Kamelia Kader 
 Fantasma Maria Luisa Baldinetti - DEOS
Cast 31 ottobre

Simon Boccanegra Mansoo Kim  
 Amelia Benedetta Torre
Gabriele Adorno  Naoyuki Okada
 Fiesco Marco Spotti 
 Paolo Albiani Gianfranco Montresor 
 Pietro John Paul Huckle 
 Un capitano Antonio Mannarino 
 Un'ancella di Amelia Kamelia Kader 
 Fantasma Maria Luisa Baldinetti - DEOS

Simon Boccanegra

Simon Boccanegra è la dimostrazione della caparbietà e insieme della modernità di Giuseppe Verdi. La prima versione dell’opera, accolta freddamente alla Fenice di Venezia, è del 1857, su un libretto di Francesco Maria Piave che non soddisfece Verdi («un tavolo zoppo», lo definì). La seconda debuttò con successo alla Scala nel 1881, su versi rifatti da capo da Arrigo Boito (il futuro autore dei migliori libretti verdiani, Otello e Falstaff): un traguardo raggiunto, dunque, dopo oltre vent’anni. Ma il parto faticoso del Simone non fu solo responsabilità del povero Piave. Con questa vicenda ambientata nella Genova repubblica marinara della metà del ’300, Verdi imboccava una strada nuova, che necessitò di tempo per giungere a maturazione. Le grandi melodie della “trilogia popolare” appena conclusa, nel Boccanegra non ci sono più e tutto, o quasi, punta sulle sottigliezze psicologiche del recitativo e sulla “tinta” orchestrale: un’intuizione modernissima, che anticipa il teatro musicale novecentesco. Nella vicenda ci sono tutti gli ingredienti del teatro popolare romantico (la fonte letteraria, difatti, è un dramma di García Gutiérrez, come per Il Trovatore): intrighi di potere, agnizioni, tentativi di avvelenamento, odi, maledizioni, riconciliazioni… Il tutto sullo sfondo della turbolenta Genova dei dogi. Ma la musica rinuncia ai colpi di scena e ai forti contrasti per andare alla ricerca di un’unità espressiva di cui Verdi sentiva sempre di più l’esigenza. Non è un caso se il Boccanegra verrà apprezzato a pieno solo a partire dal ’900: la sua concezione musicale e teatrale è già la nostra.
Il Carlo Felice è coproduttore, insieme alla Fondazione Teatro La Fenice, dell’allestimento presentato a inaugurazione della Stagione, a proposito del quale il regista Andrea De Rosa ha detto: «Sono rimasto fedele al testo cercando di esaltare quello che secondo me è l’elemento chiave: il mare. Per un uomo di mare come Simone è importante avere sempre un orizzonte visibile, ma il dolore e i palazzi del potere gli precludono la vista di questo orizzonte. Al mare ho attribuito un’importanza primaria rendendolo presente, in forme sempre diverse, per tutta la durata dello spettacolo.»

   

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