Giovedì 22 Ottobre 2015 ore 20.30
inizio diretta ore 20.10
Thursday, 22th October , h 8.10 p.m.
Saturday, 31th October, h 3.10 p.m.
Direttore d'orchestra Stefano Ranzani
Regia e scene Andrea De Rosa
Costumi Alessandro Lai
Light e video designer Pasquale Mari
Orchestra Teatro Carlo Felice
Coro Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante
Una coproduzione
Fondazione Teatro La Fenice
Fondazione Teatro Carlo Felice
Simon Boccanegra è la dimostrazione della caparbietà e insieme della modernità di Giuseppe Verdi. La prima versione dell’opera, accolta freddamente alla Fenice di Venezia, è del 1857, su un libretto di Francesco Maria Piave che non soddisfece Verdi («un tavolo zoppo», lo definì). La seconda debuttò con successo alla Scala nel 1881, su versi rifatti da capo da Arrigo Boito (il futuro autore dei migliori libretti verdiani, Otello e Falstaff): un traguardo raggiunto, dunque, dopo oltre vent’anni. Ma il parto faticoso del Simone non fu solo responsabilità del povero Piave. Con questa vicenda ambientata nella Genova repubblica marinara della metà del ’300, Verdi imboccava una strada nuova, che necessitò di tempo per giungere a maturazione. Le grandi melodie della “trilogia popolare” appena conclusa, nel Boccanegra non ci sono più e tutto, o quasi, punta sulle sottigliezze psicologiche del recitativo e sulla “tinta” orchestrale: un’intuizione modernissima, che anticipa il teatro musicale novecentesco. Nella vicenda ci sono tutti gli ingredienti del teatro popolare romantico (la fonte letteraria, difatti, è un dramma di García Gutiérrez, come per Il Trovatore): intrighi di potere, agnizioni, tentativi di avvelenamento, odi, maledizioni, riconciliazioni… Il tutto sullo sfondo della turbolenta Genova dei dogi. Ma la musica rinuncia ai colpi di scena e ai forti contrasti per andare alla ricerca di un’unità espressiva di cui Verdi sentiva sempre di più l’esigenza. Non è un caso se il Boccanegra verrà apprezzato a pieno solo a partire dal ’900: la sua concezione musicale e teatrale è già la nostra.
Il Carlo Felice è coproduttore, insieme alla Fondazione Teatro La Fenice, dell’allestimento presentato a inaugurazione della Stagione, a proposito del quale il regista Andrea De Rosa ha detto: «Sono rimasto fedele al testo cercando di esaltare quello che secondo me è l’elemento chiave: il mare. Per un uomo di mare come Simone è importante avere sempre un orizzonte visibile, ma il dolore e i palazzi del potere gli precludono la vista di questo orizzonte. Al mare ho attribuito un’importanza primaria rendendolo presente, in forme sempre diverse, per tutta la durata dello spettacolo.»
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