Giovedì 9 Ottobre 2014 ore 20.30
inizio diretta ore 20.10
Thursday, October 9, 2014 - h 6:10 PM (in GMT)
L'elisir d'amore
Melodramma in due atti di Gaetano Donizetti. Libretto di Felice Romani
Direttore Alvise Casellati
Regia Filippo Crivelli
Scene Lele Luzzati
Costumi Santuzza Calì
Assistente alla regia
Carlo Cinque
Assistente ai costumi
Paola Tosti
Luci Luciano Novelli
Allestimento
Fondazione
Teatro Carlo Felice di Genova
Orchestra Teatro Carlo Felice
Coro Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro
Pablo Assante
Maestro al fortepiano
Sirio Restani
cast
Adina
Anna Maria Sarra
Nemorino
Pietro Adaìni
Belcore
Marco Bussi
Dulcamara
Alfonso Antoniozzi
Giannetta
Sara Cappellini Maggiore
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è un’opera comica e sentimentale insieme. Un melodramma giocoso, come la definirono i suoi autori, o una commedia romantica, come la chiameremmo noi oggi. Circondati da maschere da commedia dell’arte (il soldato vanitoso e fanfarone Belcore, il dottore ciarlatano Dulcamara), spiccano infatti personaggi dalla psicologia più complessa: il giovane innamorato bloccato dalla timidezza, Nemorino, e una donna, Adina, consapevole della propria bellezza e del proprio fascino, ma non per questo egocentrica e manipolatrice. Entrambi, nel corso della vicenda, si metteranno in discussione e cambieranno (come accade alla persone vere e non ai personaggi finti): Nemorino allentando i propri freni inibitori grazie a quello che lui crede essere un filtro d’amore (in realtà, nient’altro che una bottiglia di vino rosso); Adina lasciandosi sedurre, alla fine, dal sentimento sincero di Nemorino, dal suo spirito di sacrificio in nome dell’amore. E scartando saggiamente il machismo superficiale di Belcore.
Il libretto – ispirato a Le philtre di Scribe e firmato da un maestro della metrica e della rima, Felice Romani, che qui dà il meglio di sé – contiene anche un pizzico di critica sociale, per quanto sfumata e tra le righe: le fanciulle dell’immaginario paese dei Baschi in cui è ambientato l’intreccio “perdono la testa” per l’impacciato Nemorino non grazie alla pozione magica di Dulcamara, ma alla fortuna economica che uno zio lascia provvidenzialmente in eredità al giovane. Il vero “filtro d’amore”, insomma, per loro è il denaro…
L’opera ha sempre riscosso un grande successo a partire dalla sua prima esecuzione, il 12 maggio 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano. Lo stesso Donizetti ne fu stupito. Probabilmente, data la consueta fretta con cui lavorò alla partitura (completata in appena quattordici giorni), non si era reso conto di avere scritto una musica perfetta nel suo connubio tra leggerezza e patetismo (la celebre romanza “Una furtiva lagrima”), degna in questo del teatro mozartiano.
Il Carlo Felice mette in scena L’elisir d’amore in un proprio allestimento già più volte lodato da critica e pubblico, conquistati fin dal debutto dello spettacolo dall’umorismo garbato della regia di Filippo Crivelli e dalle scene di Lele Luzzati, a metà tra la favola e il cartone animato d’autore.
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