Venerdì 27 dicembre 2013
Sabato 4 Gennaio 2014
Friday, December 27, 2013 - h 7:00 PM (in GMT)
Saturday, January 4, 2014 - h 2:00 PM (in GMT)
Otello
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Arrigo Boito. Musica di Giuseppe Verdi.
Direttore d'Orchestra Andrea Battistoni
Regia Davide Livermore
Scene Davide Livermore - Giò Forma
Costumi Marianna Fracasso -
Davide Livermore
Allestimento
Palau de les Arts Reina Sofía - Valencia
Assistente alla regia Allex Aguilera
Orchestra Teatro Carlo Felice
Coro Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante
Coro di Voci Bianche Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro di Voci Bianche
Gino Tanasini
Cast del 27 Dicembre 2013
Otello Gregory Kunde
Jago Carlos Alvarez
Cassio Manuel Pierattelli
Roderigo Naoyuki Okada
Lodovico Seung Pil Choi
Montano Claudio Ottino
Un Araldo Gian Piero Barattero
Desdemona Maria Agresta
Emilia Valeria Sepe
Cast del 4 Gennaio 2014
Otello Antonello Palombi
Jago Sergio Bologna
Cassio Angelo Fiore
Roderigo Naoyuki Okada
Ludovico Seung Pil Choi
Montano Claudio Ottino
Un Araldo Loris Purpura
Desdemona Donata D'Annunzio Lombardi
Emilia Elena Traversi
INTERVISTE
BACKSTAGE
Una delle caratteristiche più sorprendenti di Verdi è la sua capacità ininterrotta di rinnovarsi di opera in opera fino all’età più tarda. Otello andò in scena alla Scala 5 febbraio 1887, quando il compositore aveva settantaquattro anni. E fu, per l’ennesima volta, una sorpresa. Stimolato dall’amatissimo Shakespeare, Verdi concepì una partitura trascinante, fluida, sostenuta da un’orchestra densa e ricca, tanto che il primo pubblico e i primi recensori parlarono di una concessione di Verdi alla moda wagneriana allora dominante. In realtà Verdi, con Otello, raggiungeva il culmine del rinnovamento ottocentesco della tradizione operistica italiana, una scelta consapevole e volontaria che rappresenta, forse, il tratto costante del suo lavoro fin dagli esordi. Il tutto su figure drammaturgiche che raramente il teatro d’opera ha visto così plastiche: i personaggi shakespeariani di Otello, Desdemona e Jago, attorno ai quali ruota la tragica vicenda, rielaborati dal magistrale libretto del musicista-scrittore Arrigo Boito, non sono figure convenzionali, maschere teatrali, simboli: sono uomini e donne in carne e ossa vittime dei loro stessi sentimenti incontrollabili (la malvagità di Jago, la gelosia di Otello, l’ingenuità di Desdemona). La musica di Verdi si lascia guidare dalla forza viscerale di questi caratteri a tutto tondo e assume accenti davanti ai quali lo stesso compositore sentì di poter difficilmente andare oltre. E la carriera di Verdi come compositore serio, tragico, non a caso finisce con Otello. Dopo, non sarebbe potuto che seguire il silenzio o una commedia. Per fortuna Verdi scelse la seconda via e abbiamo Falstaff.
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